L’apertura di questo tratto delle Mura Aureliane, da poco restaurato, segna una tappa nell’iter di valorizzazione dell’intero circuito, teso a rendere percorribili i camminamenti e le torri tuttora conservate. L’obiettivo, è duplice. Da un lato, una più incisiva valorizzazione e fruibilità del più rilevante complesso monumentale e architettonico della città, dall’altro, offrire ai visitatori una passeggiata da un osservatorio privilegiato.
Un nuovo approccio conoscitivo e divulgativo, che guarda al circuito difensivo come protagonista di un racconto attraverso secoli di storia, a partire dalla loro creazione, voluta dall’imperatore Aureliano (tra il 271 e il 275 d.C.) per proteggere la città dai reiterati attacchi delle popolazioni barbariche provenienti dal nord Europa, ai rifacimenti degli imperatori e dei Papi, fino alla proclamazione di Roma Capitale del Regno d’Italia. Danneggiate, più volte restaurate e in parte demolite, le Mura Aureliane portano i “segni” della loro storia.
Il tratto visitabile, contiguo a porta Pinciana, comprende tre torri con relativi camminamenti. Dell’ impianto originario di epoca Onoriana (401- 403 d.C.) sono ancora percorribili i camminamenti inferiori coperti, quelli superiori a cielo aperto e le torri con le camere sovrapposte unite da una scala. Nel 1600 queste Mura segnarono il confine nord di Villa Boncompagni-Ludovisi. A questo periodo risale la splendida nicchia che impreziosisce il prospetto di una delle torri: al centro è collocato il busto di un giovane militare, dalla lunga chioma, abbigliato con lorica e clamide, dai tratti ispirati all’iconografia classica di Alessandro Magno. L’ovale, di gusto barocco, fungeva da sfondo del grande viale che conduceva al Casino dell’Aurora.
Nel 1847, in seguito al motu proprio di Pio IX, il monumento è passato dall’Amministrazione della Camera Apostolica a quella Capitolina. La proclamazione di Roma Capitale del Regno d’Italia, il 20 settembre 1870, ha però segnato il declino delle Mura, che, persa la funzione difensiva, hanno comunque mantenuto quella daziaria fino agli inizi del XX secolo.
All’indomani dell’insediamento della Capitale, quest’area fu stravolta dalla lottizzazione di Villa Ludovisi e dall’espansione edilizia verso il nuovo quartiere Salario. Le mura, ormai percepite come «un ingombrante residuato dell’era pontificia», furono in parte demolite e frammentate per creare varchi e strade di collegamento tra il centro della città e il suburbio. Le mura, perso così il loro aspetto originario, ridotte a tratti isolati, furono successivamente destinate dal Comune a studi d’artisti subendo una trasformazione dell’antica struttura. Quasi un secolo dopo anche questa parentesi si chiuse per lasciare posto, purtroppo, a un periodo di occupazioni illegali e abusi, ricorsi al TAR e interventi della Procura della Repubblica: un complicato iter alla fine del quale si è potuto procedere con un delicato lavoro di recupero e restauro del monumento mirato a conservare la memoria storica nel suo insieme, dagli angusti camminamenti militari, fino agli ateliers illuminati dai caratteristici lucernari.
Il tratto è di competenza della Sovrintendenza Capitolina. Accessibile da via Campania 4 è visitabile su prenotazione. Sito web: www.sovraintendenzaroma.it/content/camminamento-delle-mura-aureliane-di-campania Prenotazione telefonica: 060608