Anche se la prima apparizione dei Bersaglieri a Roma avvenne nel 1849 a Porta San Giovanni, nell’immaginario collettivo il loro ricordo è legato a Porta Pia.
Erano le 5.15 del 20 settembre 1870: tre batterie aprirono il fuoco, scandito e preciso su pochi metri di fronte, furono sparati 888 colpi e venne dato l’ordine di assalto ai bersaglieri del 12° e del 34° battaglione; varcate le Mura veniva quindi issata bandiera bianca e molte finestre della città si coprivano di tricolori improvvisati.
Il Corpo dei Bersaglieri, istituito nel 1836, fu fondato per volere del generale Alessandro La Marmora, convinto della necessità di dotare l’esercito di un Corpo di tiratori, o bersaglieri, forniti di un’arma a tiro rapido e preciso, addestrati ad operare in terreni accidentati e montuosi.
Dal 1887 il generale Edoardo Testafochi iniziò a raccogliere cimeli e documenti legati alle vicende dei Bersaglieri, incrementati nel corso degli anni fino a prendere forma concreta nel 1904 quando fu inaugurato, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, il Museo Storico presso la caserma La Marmora in Trastevere. Ben presto i locali risultarono insufficienti, e per il Museo, trasformatosi nel frattempo in Ente Morale con decreto del 1921, venne proposta la sistemazione nei locali di Porta Pia concessi dal Comune nel 1931.
Il 18 settembre 1932 veniva aperta al pubblico la nuova e attuale sede del Museo alla presenza di cinquantamila cappelli piumati accorsi al suono delle fanfare da tutta la penisola, contemporaneamente alla solenne inaugurazione dell’imponente scultura in bronzo del bersagliere realizzata sul piazzale antistante da Publio Morbiducci.
Il Museo, memoria storica dello spirito e del cuore dei bersaglieri, accoglie migliaia di cimeli e ricordi, dipinti ad olio, acquarelli, tempere, bozzetti, raccolte di fotografie. Molte le armi di estremo interesse storico, dalle zagaglie alle lance, dagli scudi finemente cesellati ai tamburi. Appena entrati è il suggestivo Sacrario dedicato agli oltre centomila bersaglieri caduti per la Patria, mentre in una piccola sala, dedicata ad Enrico Toti e ai bersaglieri ciclisti, è conservata la famosa bicicletta con un unico pedale e la stampella.