Lapidi di restauri ottocenteschi

Due lapidi (entrambe poco leggibili) ricordano altrettanti interventi di restauri ottocenteschi sotto Pio IX diretti da Virginio Vespignani, dovuti a frane per cedimenti del colle. La prima nella cortina di unione tra l’undicesimo e il dodicesimo bastione è datata 1858. La seconda lapide sull’ampia faccia del tredicesimo bastione risale al 1870 ed è probabilmente l’ultima testimonianza di questo genere attribuibile all’epoca del potere temporale della chiesa.

Sul paramento murario si può osservare, sia per il colore dei mattoni che per la trama, l’interruzione della cortina seicentesca e l’inizio di quella ottocentesca: la cortina seicentesca, povera di malta di giunzione anche perché non interessata da lavori di restauro per parecchi anni, è di colore chiaro, con prevalenza di mattoni gialli cui sono alternati mattoni rosati, posata prevalentemente di taglio, con interruzioni regolari di mattoni di testa. La cortina ottocentesca, rosata, con malta di giunzione violacea, ha una tessitura regolare con alternanza di un mattone di taglio e uno di testa, detta “alla gotica”.

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