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Itinerario 3 – Da Porta Labicana e Prenestina a Porta Asinaria

Il tratto di fortificazione compreso tra porta Labicana e Prenestina (porta Maggiore) e porta Asinaria è lungo circa 1, 2 Km. 

Superato il piazzale Labicano, le Mura compiono un angolo quasi retto e seguono verso sud-est il tracciato dell’Acquedotto Claudio, lungo il filo della moderna via Casilina; all’incrocio con la tangenziale est girano verso sud-ovest su viale Castrense, seguendo un percorso rettilineo e pianeggiante ad esclusione del tratto in pendenza, che ricalca una originaria depressione naturale e fa da sfondo ai giardini di viale Carlo Felice, la grande area verde progettata dall’architetto Raffaele De Vico agli inizi del Novecento con un sistema di percorsi a più livelli fino alla quota del piano di calpestio antico. 

Il tracciato fu interrotto nel 1575 con la costruzione di porta San Giovanni, che costituiva il nuovo ingresso alla basilica del Laterano dopo l’abbandono di porta Asinaria ormai parzialmente interrata. Nei primi decenni del Novecento, ulteriori passaggi veicolari e pedonali furono realizzati a seguito dell’urbanizzazione del quartiere Appio-Latino. Questo settore, originariamente esterno alla città, conservò carattere rurale fino agli ultimi decenni dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, quando i primi piani regolatori definirono i lotti edilizi, in gran parte dedicati alla popolazione impiegatizia della nuova Capitale.

All’interno della città le Mura, che per un lungo tratto si impostano sui piloni dei preesistenti acquedotti Claudio e Aniene Nuovo, collegano due importanti poli religiosi, le basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Croce in Gerusalemme, lungo un percorso un tempo utilizzato anche come ”itinerario processionale”.

Il prospetto esterno delle Mura in questo settore è visibile per un breve tratto su via Casilina, mentre il corrispondente lato interno è visitabile nel comprensorio di Santa Croce in Gerusalemme per una lunghezza di 400 metri circa, dove  si addossa ai piloni dell’Acquedotto Claudio. Da viale Castrense fino a porta Asinaria, invece, entrambi i prospetti delle Mura sono fruibili e si conservano per una notevole altezza, in gran parte attribuibile alla fase onoriana. In questo settore si evidenziano inedite soluzioni edilizie, utili a scavalcare la depressione naturale, come la costruzione di una doppia galleria sovrapposta per un tratto di più di 100 metri tra porta San Giovanni e l’Anfiteatro Castrense, un edificio da spettacoli  che faceva parte di una residenza imperiale di età severiana, integrato poi all’interno del circuito difensivo come roccaforte. 

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