Nella notte tra il 3 e il 4 aprile 1853 “l’angolo nella cortina delle mura castellane compresa fra la 14° e la 15° torre a contare dalla porta San Giovanni verso la porta Maggiore, e precisamente sotto l’orto dei padri cistercensi in Santa Croce in Gerusalemme”, crollò occupando un tratto della strada pubblica. Nonostante il motu proprio di papa Pio IX nel 1847 avesse attribuito al neonato Comune di Roma la competenza sulla manutenzione delle Mura della città, i restauri e del muro caduto furono curati dal Papa che si avvalse della collaborazione dell’architetto Virginio Vespignani. Venne demolito quanto restava della cortina per una lunghezza complessiva di 22 metri e ricostruito al posto della torre caduta uno sperone che fungeva anche da sostegno per l’orto dei Cistercensi con altezza pari al terrapieno del giardino.

