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Il sepolcro Di Eurisace

Nel 1838 con la sistemazione urbanistica della zona di porta Maggiore fu messo in luce un sepolcro vicinissimo alla porta. 

Il nome del ricco proprietario, un fornaio, liberto di origine greca, appare in un’iscrizione che si ripete sui tre lati conservati della tomba: “questo è il sepolcro di Marco Virgilio Eurisace, panettiere, appaltatore di forniture pubbliche e apparitore. La tomba, realizzata tra il 30 e il 20 a. C, fu eretta forse per la prematura morte della moglie Atistia, di cui fu ritrovata l’urna cineraria in marmo a forma di madia, mobile usualmente utilizzato per la conservazione del pane. 

Gli elementi semicircolari del sepolcro ricordano le impastatrici usate per la panificazione, mentre sul fregio sono illustrate le fasi della lavorazione del pane. 

Sul prospetto frontale, rivolto verso chi entrava a Roma, i viaggiatori potevano ammirare i due coniugi in un rilievo, conservato nel Museo della Centrale Montemartini, e rimanere meravigliati per la vivace rappresentazione del fregio, esaltato dalla policromia ora scomparsa.

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