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Il tratto a doppia galleria e i crolli 

Per un tratto di 60 metri circa lungo gli odierni giardini di viale Carlo Felice  si trovava in origine in una depressione naturale che gli architetti di Aureliano decisero di scavalcare con una doppia galleria coperta, un caso quasi unico nell’intero percorso della fortificazione. In questo settore le Mura avevano, dunque, altezza maggiore e un doppio camminamento coperto al posto della base piena con un cammino di ronda che costituiva la regola in epoca aurelianea. La valle venne poi colmata a più riprese nel tempo. Il riempimento e la doppia galleria costituirono i maggiori fattori di debolezza del muro, che subì diversi danneggiamenti e due importanti crolli tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Agli inizi del Novecento, l’azienda municipale tramvie, che ottenne in concessione gli spazi del giardino interno, fece ricostruire parte del muro crollato, mentre nella parte restante l’Amministrazione Capitolina fece tamponare le arcate e rafforzò il muro rimasto in piedi con i contrafforti in tufo ancora visibili. 

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