Il passaggio di Roma al giovane Regno d’Italia nel 1870 comportò la trasformazione del volto della città con l’urbanizzazione di proprietà più periferiche rispetto al centro storico, soprattutto negli anni successivi all’approvazione del Piano Regolatore del 1883. Villa Boncompagni Ludovisi venne venduta alla Società Generale Immobiliare e il terreno fu lottizzato a scacchiera irregolare lungo l’asse di via Boncompagni. I progetti, riguardanti un’edilizia mista di palazzi e villini, prevedevano la costruzione di eleganti residenze insieme a edifici pubblici o di rappresentanza. L’architettura in gran parte si conformò allo stile eclettico, con richiami e contaminazioni formali tra vari stili del passato. Gli esempi che si possono elencare vanno dalla chiesa neoromanica di San Camillo de Lellis al barocchetto romano del villino Boncompagni, oggi dimora del Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative. E ancora il villino Florio con le decorazioni in stile liberty, le splendide cancellate del villino Rasponi, gli eleganti villini Folchi, Rudinì, de Hernandez, Maraini, Macchi di Cèllere.

