Su e giù dal Muro Torto al Pincio

Il primo agosto del 1926 furono inaugurati due ascensori che, coprendo un dislivello di circa 15 metri, collegarono la terrazza del Pincio con il viale del Muro Torto. L’impianto, costruito a ridosso dei muraglioni, all’interno di una finta torre, era provvisto di un pozzo, scale di servizio, sala macchine, una stazione superiore e una stazione inferiore.

Il servizio veniva garantito dalle 7 di mattina alle 23, con partenze ogni 5 minuti in coincidenza con le corse dei tram 45 e 46 che congiungevano il nuovo quartiere Trionfale, rispettivamente, con piazza Verbano e piazza Indipendenza. I due ascensori erano indipendenti l’uno dall’altro: ogni cabina era dotata di un comando di marcia e di un telefono che permetteva, in caso di necessità, di mettersi in contatto con il centro di controllo di piazzale Flaminio. In origine, al posto del telefono vi era un allarme sonoro e una lanterna per l’illuminazione in caso di mancanza della corrente.

Il regolamento al quale si dovevano attenere gli addetti ai lavori era rigorosissimo:

«L’agente incaricato della condotta degli ascensori dovrà prendere servizio, con congruo anticipo (..). Entrato nell’edificio, richiuso il portoncino d’ingresso, verificherà il funzionamento meccanico delle porte di accesso e di uscita alle trombe e alle cabine e verificherà il sistema di blocco delle porte; (…) provvederà alla verifica e alla lubrificazione di tutti gli organi in movimento; verificherà la posizione delle funi (…); visiterà le carrucole del pendolo automatico regolatore di velocità; verificherà i motori elettrici degli argani; provvederà alla chiusura dei coltelli degli interruttori per la distribuzione dell’energia elettrica. (…) farà eseguire ad ogni cabina una doppia corsa a vuoto ed una seconda doppia corsa eseguirà poi stando egli nelle cabine stesse (…). Eseguirà accurata spazzatura e spolveratura delle cabine e degli accessi alle due stazioni. Infine per controllare il regolare funzionamento dei telefoni speciali, installati nelle cabine e nella sala macchine, corrispondenti con la stazione del nodo auto-tramviario Flaminio, eseguirà una comunicazione con ciascun apparecchio. (…), aprirà i cancelli verso il Pincio alla stazione superiore, le porte d’accesso per il pubblico alla stazione inferiore ed inizierà il servizio».

I tram su rotaia furono sostituiti dai più moderni autobus che predilessero altri percorsi, così le fermate del Muro Torto furono abolite e nell’agosto del 1960, dopo anni di onorato servizio, anche gli ascensori del Pincio cessarono la loro attività.

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