Gli interventi urbanistici e l’intensa attività edilizia della Roma post unitaria permisero il rinvenimento di numerosi resti funerari antichi nell’area tra Porta Pinciana e Porta Salaria, ovvero la porzione di territorio compresa tra il tracciato della via Salaria Vetus e la via Salaria. Si trattava di un sepolcreto già esistente prima della costruzione delle Mura Aureliane. Non vennero mai eseguiti degli scavi sistematici, ma nel 1886 E. Gatti propose di attribuire le numerose epigrafi funerarie provenienti dalla zona ad un’unica necropoli. Le prime testimonianze sono fatte risalire alla fine dell’ottavo secolo a.C. e si è riscontrata una continuità di frequentazione fino alla tarda età imperiale. In occasione della demolizione dell’antica Porta Salaria venne alla luce la tomba, attribuita da un’iscrizione a Cornelia, figlia di L. Scipione e moglie di Vatieno. Oggi il sepolcro è collocato ad ovest di piazza Fiume, a ridosso delle Mura Aureliane.

