L’arrivo dell’imperatore Carlo V a Roma
Siamo nel XVI secolo, mai come in questo momento le Mura e le torri della città ricoprono un ruolo ambivalente: la loro funzione militare, strategica e difensiva, resasi nuovamente necessaria dall’incalzare degli avvenimenti storici, si carica ancor più si significati simbolici, nel bilanciamento dei delicati rapporti tra Impero e Papato.
A soli otto anni dal tragico sacco perpetrato dalle truppe imperiali dei Lanzichenecchi ai danni della Città eterna, l’imperatore Carlo V, il 5 aprile del 1536, entra a Roma dalla via Appia per incontrare papa Paolo III.
Grandi furono i preparativi per questo incontro, che doveva segnare il riscatto della Città e del papato nei confronti dell’imperatore: si demolirono costruzioni, allargarono strade, arricchì di apparati la Porta San Sebastiano, attraverso la quale Carlo V ed il suo seguito avrebbero fatto ingresso a Roma.
Numerose fonti narrano di questi accadimenti: qui si propone un ipotetico dialogo tra un architetto e un dignitario di Papa Paolo III incaricato dell’organizzazione degli apparati di accoglienza.
I costumi e gli oggetti di scena sono stati ispirati dall’iconografia nota per l’epoca e dalle numerose fonti storiche disponibili.