Itinerario 2. Da porta Nomentana a porta Maggiore

L’itinerario si snoda per 3,2 km da porta Nomentana fino all’antica località “ad Spem Veterem” (alla Vecchia Speranza), corrispondente all’area di porta Maggiore e luogo di ingresso privilegiato alla città degli acquedotti romani.

Il percorso presenta numerosi cambi di direzione ed è pressoché pianeggiante, con l’eccezione del tratto di via di Porta Labicana, in leggera discesa da via Tiburtina fino alla valle corrispondente a via dello scalo di S. Lorenzo.

In questo settore le mura fanno da confine o sfondo a diversi paesaggi urbani: da quelli ariosi dei Viali Ottocenteschi (viale del Policlinico e viale Pretoriano), a quelli romantici di Villa Gentili, talvolta ponendosi in contrappunto alla solida architettura razionalista, come nel caso della stazione Termini visibile da via di Porta S. Lorenzo.

La presenza di complessi pubblici, quali ad esempio la caserma Castro Pretorio, la Biblioteca Nazionale e il comando dell’Aeronautica Militare, non rende possibile la piena visibilità di entrambi i prospetti delle Mura. Al contrario, nel tratto tra via dei Frentani e la via Tiburtina, è possibile apprezzare il fronte interno ed esterno, seppure talvolta mascherati da interventi successivi che ne celano i prospetti originari.

Le esigenze di una città in espansione e da poco capitale, determinarono l’abbattimento di diversi tratti di Mura dalla fine dell’Ottocento fino agli anni ‘30 del Novecento: è il caso dei numerosi tagli realizzati per collegare la città universitaria e il quartiere di S. Lorenzo al centro (soprattutto tra viale dell’Università e via Tiburtina), e delle demolizioni necessarie all’ampliamento della stazione Termini lungo via di Porta Labicana.

Da viale Pretoriano è possibile accedere a un tratto di camminamento lungo 150 metri, trasformato nel Settecento in un giardino pensile nella pertinenza di villa Gentili, raro esempio di una dimora costruita al di sopra delle Mura.

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