Itinerario 7. Le Mura Aureliane di Trastevere

Nell’area transtiberina due lunghi tratti di mura rinchiudevano, con un andamento a V, la zona compresa tra la via Portuense (all’altezza di largo Alessandro Toja – sezione meridionale), e il Lungotevere della Farnesina (all’altezza di Ponte Sisto – sezione settentrionale): il vertice che raccordava questi due lunghi tratti era costituto da porta Aurelia – San Pancrazio, ricostruita nel Seicento in occasione della realizzazione delle Mura Urbaniane.

Il percorso si snoda per una lunghezza di circa 900 metri e interessa quasi esclusivamente il tratto settentrionale della cinta difensiva da porta Aurelia – San Pancrazio al Tevere: l’unica torre conservata del tratto meridionale è posta all’inizio dell’itinerario. Il percorso di visita del tratto settentrionale non segue un andamento organico: i punti di interesse segnalati sono raggiungibili seguendo la normale viabilità e, per facilitarne l’identificazione, ne viene indicato l’indirizzo preciso.

Il tratto meridionale

Le nuove fortificazioni volute tra il 1642 e il 1644 da Urbano VIII lasciarono fuori dalla città la parte delle Mura Aureliane dal Tevere fino all’altezza dell’attuale via Aurelio Saffi dove queste intersecavano il nuovo recinto seicentesco. Questa porzione, oggi del tutto sparita, venne distrutta a partire dal maggio del 1644: scomparvero allora porta Portuensis e una dozzina di torri. Il tratto successivo fino a porta Aurelia venne defunzionalizzato, ma rimase in gran parte visibile fino alla metà dell’Ottocento: le Mura assunsero allora mera funzione di confine tra proprietà diverse. Nel 1849 ciò che restava ancora in piedi della cinta aureliana venne utilizzato come seconda linea di difesa durante i combattimenti della Repubblica Romana: le Mura, fortemente danneggiate dai bombardamenti, vennero nei decenni successivi quasi completamente distrutte.

Il tratto settentrionale

Il settore settentrionale delle Mura del Trastevere, da porta Aurelia – San Pancrazio al Tevere, è conservato ancora per alcuni tratti anche se, come già per il settore meridionale, solo poche parti preservano l’originario aspetto della cinta aureliana. A causa del lungo periodo di abbandono successivo all’impianto delle mura seicentesche, risulta oggi abbastanza difficile riconoscere il tracciato difensivo, per la maggior parte inglobato all’interno di proprietà di diversa natura, non sempre di facile accesso. Da porta Aurelia – San Pancrazio le mura scendevano lungo il ripido pendio della collina del Gianicolo con un andamento grosso modo rettilineo sino al fiume dove, piegando ad angolo retto verso sud raggiungevano un ponte, oggi scomparso, sul quale attraversavano il Tevere per poi dirigersi di nuovo a nord verso porta Flaminia. La costruzione dei muraglioni alla fine dell’Ottocento ha causato la distruzione delle due ultime torri, così che oggi le mura terminano con un brusco taglio sul Lungotevere della Farnesina, in corrispondenza della omonima Villa, di cui costituiscono muro di cinta.

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