All’incrocio tra via Casilina e viale Castrense si trova la torre più singolare dell’intero settore, rivestita tra il XII e il XIII secolo con filari di laterizi, blocchetti di tufo, peperino e selce, oltre a frammenti di marmo e travertino di cui alcuni lavorati pertinenti a sarcofagi e lastre decorate. In un documento del 966 la torre viene denominata turris castellum forse in riferimento al fatto che fungesse in quest’epoca come castello di distribuzione dell’acquedotto. Nel 1720 veniva descritta come torrione grande e castello dell’acqua antica. Alla metà dell’Ottocento vi fu addossato un casotto con camino adibito a osteria. Infine durante la seconda guerra mondiale l’interno fu utilizzato come rifugio antiaereo.

